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domenica 31 marzo 2013

Guarda per la prima volta in vita sua un film per adulti: trova la moglie a fare l’attrice



Un uomo egiziano aveva deciso di mettersi alla ricerca di film per adulti in Internet per la prima volta, spinto dalla curiosità (anche apparentemente perché ultimamente sembra le cose non andassero nel migliore dei modi con la moglie). L’uomo si era messo alla ricerca di filmati all’interno di siti internet a tema ed ha trovato più di quel che desiderava.
Infatti, ha cliccato su un filmato amatoriale, spinto da una certa somiglianza della protagonista con sua moglie: dopo aver cliccato, l’uomo ha visto non solo che la protagonista era proprio sua moglie, ma che il protagonista non era certamente lui. Per lo shock, l’uomo è caduto dalla sedia ed ha dovuto essere soccorso dai presenti.
L’uomo è corso a casa a chiedere spiegazioni alla moglie, che inizialmente ha negato fino a che non le sono state mostrate le prove inconfutabili, al che la donna ha spiegato di non aver mai amato il marito, che le era stato imposto dai genitori, e di avere intrecciato da tempo una relazione con l’ex-fidanzato. 

COPPIA CHIAMA I SEI FIGLI (GEMELLI) CON MARCHE DI AUTOMOBILI



gemelli 
E’ vero che la casa automobilistica Mercedes si chiama così perché ha preso il nome della figlia prediletta di Gottlieb Daimler, ma il contrario ha senso? Qualcuno chiamerebbe un figlio col nome di una marca di automobili? Probabilmente la maggior parte delle persone no, ma la ventinovenne Duangchanok Wangwitthayaskul lo ha fatto.

La donna, thailandese, stava tentando da tempo di avere dei figli, ma ha incontrato diverse difficoltà ed alla fine ha dovuto sottoporsi ad una cura per la fertilità, dopo la quale è rimasta incinta di sei gemelli, nati lo scorso maggio: si tratta di uno dei parti plurigemellari più numerosi del paese asiatico.

Ma quel che colpisce è la scelta dei nomi: la coppia ha infatti chiamato i figli con i nomi delle sei marche automobilistiche da loro preferite: Audi, Fortune (Toyota Fortuner), Porsche, Mini, Volkswagen e Fiat.


venerdì 22 marzo 2013

Elefante marino attraversa sulle strisce pedonali..incredibile!!! guarda il video


Un fatto che ha dell’incredibile ha portato un pò di scompiglio in Brasile. Un elefante marino ha creato un bel pò di  panico, dopo essere uscito dall’acqua per farsi una bella ‘passeggiata’ lungo le strade di Balneário Camboriú. Quest’ultima è una città che si trova sulla costa brasiliana nello stato di Santa Catarina.
L’elefante marino ha attraversato le trafficate vie cittadine muovendosi in centro. Ancora più particolare è stata la sua etica da pedone. L’elefante marino, come testimonia il video, ha infatti stupito tutti utilizzando le strisce pedonali.
Non c’è che dire: l’elefante marino ha fatto ‘bella figura’ e si è comportato come un cittadino ben educato.
Successivamente, onde evitare scene di panico da parte di ‘altri’ pedoni, l’elefante è stato allontanato. Come? E’ stato fondamentale l’intervento della polizia e dei Vigili del fuoco al fine di far ritrovare all’animale la via della spiaggia e del ritorno in mare dopo la gita nella città brasiliana.


mercoledì 13 marzo 2013

Due storie assurde, una sola protagonista, la velocità.. ahhahah!! da leggere

http://www.comune.porto-torres.ss.it/objects/1372/Image/barriere%20architettoniche.jpg1) Va piano: multata sedia a rotelle In Germania un'anziana signora su una sedia a rotelle motorizzata, per recarsi più velocemente dal medico, ha deciso di prendere l'autostrada. Purtroppo la scorciatoia è durata poco. Nei pressi di Kaiserslautern una pattuglia della "Polizei" l'ha fermata. Il motivo? Stava viaggiando a una velocità di 25 chilometri l'ora e non rispettava quindi il limite minimo del 60 orari. Cosi è stata multata per aver «arrecato pericolo per la circolazione». Senza pietà senza scuse. 
 
http://images.thetruthaboutcars.com/2013/02/Renault-Twingo-Picture-courtesy-Wiklipedia.org_.jpg
2) "Vola" a 347 km/h: punita TwingoSe in Germania c'è chi va troppo piano, in Italia c'è addirittura chi vola. Una Renault Twingo è stata fotografata dall'autovelox mentre a Roma percorreva il Grande raccordo anulare a 375 chilometri all'ora. Quando F. C., un professionista romano di 37 anni, si è visto recapitare la multa - con tanto di foto - non creeva ai suoi occhi: 320 euro più ritiro della patente. Come era possibile che aveva volata senza esserne accorto? Probabilmente l'occhio elettronico, al passaggio dell'utilitaria, deve aver avuto qualche problema. Ora lo sfortunato automobilista sarà costretto ad attendere l'esito del suo ricorso in Prefettura. Un giorno, comunque, potrà raccontare ai suoi nipotini accanto al fuoco, di aver volato sul Grande raccordo anulare.
 

Assurdo ma vero - Detenuto evade dal carcere spedendosi in un pacco postale

http://essentialnews.net/images/726.jpgBERLINO (GERMANIA) - Una fuga degna di Edmond Dantes. O forse della banda Bassotti. Ma se il protagonista del romanzo di Dumas si chiudeva in un sacco per cadaveri e si faceva buttare in mare, un detenuto di un carcere tedesco ha pensato che le poste teutoniche fossero un mezzo più efficiente e per fuggire dalla prigione di Willich si è letteralmente spedito.

La prigione di Willich (dal sito www.jva-willich1.nrw.de)
Il detenuto infatti si è infilato in un grosso pacco con tanto di mittente e destinatario. Lo scatolone è stato caricato insieme al resto della corrispondenza su un autocarro e così Ysar Bayrak, un trentasettenne spacciatore di droga che doveva scontare ancora tre anni, ha lasciato il complesso situato nel land del Nordreno-Westfalia.

LA FUGA - Il quotidiano tedesco «Bild» riferisce che dopo aver percorso un buon tratto di autostrada il conducente si è accorto dallo specchietto retrovisore che il telone di fondo dell'automezzo svolazzava liberamente. Ha accostato per fissarlo e si è accorto che sul pianale di carico c'era un grosso pacco di cartone aperto e vuoto. Avvertita immediatamente per telefono, la direzione del carcere ha fatto l'appello e ha scoperto che Bayrak era diventato uccel di bosco. La fuga del detenuto è stata favorita dal fatto che nel carcere di Willich, una struttura costruita oltre un secolo fa, manca l'abituale detector a raggi infrarossi, in grado di segnalare anche i battiti cardiaci di persone nascoste nei carichi in uscita. Con un certo spirito di rassegnazione la direttrice dell'istituto di pena, Beate Peters, ha spiegato che si sta indagando se il fuggiasco sia stato aiutato da alcuni complici, anche se ha dovuto ammettere che «i detenuti non sono purtroppo molto loquaci». 
 

Si sposa e scappa con l'amico del marito


TRIESTE - Si sposa e scappa con l'amico del marito. Appena pronunciato il sì, fugge con l'autista dell'auto nuziale. "Ho capito solo ora di aver fatto un errore", ha tentato di giustificarsi la sposa. "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte". In Grecia, per la precisione.

Vicenda surreale accaduta a Trieste.  Il matrimonio, poi le foto tra le aiuole del parco di Miramare, infine la fuga senza spiegazioni. Imbufalito e addolorato, il marito tradito pensa di chiedere al giudice "danni morali e materiali". "Almeno poteva pensarci prima: avremmo risparmiato tutti 'sti soldi", aggiunge sconsolato, rigirando tra le mani il conto che gli ha presentato il ristorante per il pranzo ai trenta invitati.
Era inziato tutto dieci mesi prima con l'incontro tra Andrea, 34 anni, impiegato di banca, e una sua coetanea, dipendente di una finanziaria di Monfalcone. Amore e baci, poi la convivenza e infine la decisione di sposarsi a fine maggio. A guidare la Bmw addobbata con i fiocchi bianchi sarebbe stato l'amico del futuro marito: "Ci gioco a calcetto. Mi piacerebbe che fosse lui a portarci in chiesa".
E lui è stato. Ma quando la cerimonia in Municipio è finita e il fotografo ha scattato l'ultimo flash nel parco, lei ha chiesto al marito di assentarsi qualche minuto per cambiare il vestito: "Vai al ristorante, arrivo subito. Mi accompagna il tuo amico". Ma un'ora dopo, né l'uno né l'altro erano ritornati. Che la scusa di cambiarsi d'abito fosse una bugia, il marito l'ha scoperto solo più tardi. Quando, finalmente, la sposa ha risposto al telefonino: "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte". 


martedì 5 marzo 2013

Uomo finge 21 furti d’auto per non pagare le multe


La curiosa trovata di un elettricista australiano in pensione fa il giro del mondo. L’uomo è riuscito a non pagare migliaia di dollari in multe denunciando il furto della sua auto 21 volte in 13 anni.

Il trucco

Il tribunale ha verificato che ogni denuncia alla Polizia era però uguale in termini di tempo alle ricevuta di una multa a Mario Hili, il proprietario dell’automobile. Ciò vuol dire anche che Hili non ha perso nemmeno un punto dalla patente per le irregolarità che ha commesso, tra cui aver superato il limite di velocità ed essere passato al semaforo con il rosso.

Hili, 64 anni, vive a North Geelong, Australia. Dopo essere stato smascherato si è dichiarato colpevole.

Le denunce

L’ultima denuncia risale al 20 gennaio 2012. Un Procuratore ha dichiarato: “La Polizia ha scoperto che quella era la 21esima volta dal 2000 che Hili ha denunciato il furto della sua auto. Ogni volta la faceva trovare in diversi punti vicino Geelong ed ogni denuncia coincideva con una nota di infrazione stradale via posta”.

La Polizia l’ha smascherato vedendo che le impronte digitali dell’auto erano solamente le sue.

Perdonato

Il tribunale, tenendo in considerazione l’età avanzata e la mancanza di precedenti condanne, l’ha condannato e multato di $2.500, lasciandogli la patente.
Fonte: Aciclico 


martedì 26 febbraio 2013

Alcuni dicono che questo cagnolino sembra un bambino


Tonik-cane-dal-viso-quasi-umano-625x350Realtà o finzione, o meglio fotomontaggio? A giudicare dalla foto in alto, il cagnolino Tonik somiglia davvero ad un bambino. Sarà per questo che fa tanta tenerezza? Tonik è un barboncino-Shih Tzu abbandonato, e la sua storia sta commuovendo tutti gli Stati Uniti. Ma la sua particolarità è il suo volto, somigliante a quello di un umano. Il cagnolino è diventato famoso dopo che la sua foto è stata pubblicata su Petfinder, un portale americano dedicato alle adozioni. Tonik ha 3 anni, pesa 11 chili, ed attualmente vive a Mishawaka, Indiana, America.
Le foto (scattate dal fotografo professionista di animali Renny Mills) hanno spinto moltissimi a desiderare di adottare il piccolo cagnolino, che a parte il musetto non ha nulla di particolare. La sua storia è quella di tanti cagnolini meticci, abbandonati e dimenticati. La sua “faccia” però potrebbe essere la sua fortuna. Di sicuro a Tonik d’ora in poi non mancheranno affetto e cibo! E, anche se molti sostengono che le foto siano state ritoccate per rendere gli occhi del cane più “umani”, di certo il suo nuovo padrone non baderà a questo, ma all’affetto che solo un cane sa dare. Auguri al piccolo Tonik!
Fonte: Curiosone

lunedì 25 febbraio 2013

Lo sapevate che durante tutta la vita, una persona inghiotte, in media, 10 ragni e 70 insetti durante il sonno?



http://blog.bar.it/wp-content/cavalletta.jpgC’era da aspettarselo, per un motivo o un’altro quegli insetti che vediamo tutti i giorni entrare in casa nostra dalle finestre alla fine durante la nostra vita finiranno per decine e decine di volte per andare a finire in fondo al nostro stomaco.
I più suscettibili alla visione di un insetto, ora, rimarranno certamente svegli per le prossime 3-4 notti, ma non abbiate paura, non sentirete assolutamente nulla la mattina del risveglio dopo aver ingerito una zanzara o un innocuo ragnetto! In media, inghiottiamo circa 10 ragni e 70 insetti nel corso della nostra vita.
D’altronde, siamo fortunati noi italiani a non vivere in mezzo a sciami di insetti come accade a diversi popoli africani, che ormai ci hanno fatto l’abitudine: a loro, ormai, passare accanto a centinaia di vespe tutte insieme non fa più alcun effetto. Se avete paura degli insetti, non temete, sappiate che sono loro ad avere paura di noi, soprattutto quelli che non si possono difendere! 
 

giovedì 21 febbraio 2013

Due genitori brasiliani conosciutisi su facebook, chiamato il loro neonato Facebookson

 http://www.sensacionalista.com.br/wp-content/uploads/2012/10/facebookson.jpeg
L’amore ai tempi di Facebook è rapido, veloce e soprattutto pronto a tutto. Lo dimostra la storia di Anderson Cerqueira e Janete do Santos, due ragazzi brasiliani che sul social network di Zuckeberg si sono conosciuti, innamorati e poi sposati. Fin qui nulla di eccezionale se non fosse che dopo nove mesi a coronamento del loro amore è nato un bellissimo bambino di 3 chilogrammi al quale è stato messo nientedimeno che il nome di “Facebookson”, alla lettera “figlio di Facebook".
Un omaggio alla piazza “virtuale” che ha reso possibile il magico incontro, certo, ma anche una fotografia reale delle relazioni ai tempi dei social network. “Internet per noi è stato uno strumento meraviglioso - spiega adesso il giovane neopapà di professore motoboy mentre contempla estasiato il bambino e la moglie - il minimo che potessimo fare era chiamarlo così”.
E a chi gli chiede se è consapevole di essere il primo al mondo ad osare un passo del genere Anderson risponde raccontando tutta la storia “In realtà volevo chiamarlo semplicemente Facebook ma la prima anagrafe di San Paolo dove sono stato me lo ha impedito perché era un nome straniero”. Da “Facebook” a “Facebookson” il passaggio però appare più complicato. “Anche Facebookson è straniero ma nella seconda anagrafe me lo hanno accettato senza problemi” racconta il ragazzo.
Come se in fondo l’unico problema fosse la copia pedissequa del celebre marchio divenuto famoso nel mondo e non la stranezza del nome. E così con “Facebookson” adesso sono tutti felici, l’anagrafe, i genitori, probabilmente Zuckeberg che non si trova niente di contraffatto. Un po’ meno forse il bambino che, suo malgrado, per tutta la vita sarà costretto a ricordarsi di Facebook. Anche tra 50 anni, quando il social network che sta facendo impazzire il Brasile (e i suoi genitori) magari non esisterà più.

Vendetta per tradimento: lui le tatua una cacca sulla schiena

Cacca tatuata sulla schiena
Dove può arrivare la vendetta per un tradimento? Ai limiti dell’incredibile! Un esempio? Gira nel web la notizia di un ragazzo che, dopo aver scoperto il tradimento della fidanzata, ha pensato bene di ricambiarla con un gentile omaggio. Essendo lui, Ryan L.Fitzjerald, un abile tatuatore ha pensato bene di tatuare sulla schiena di lei, Rossie Brovent, una gigante ‘cacca’ con tanto di mosche ronzanti attorno! Non si tratta di uno scherzo, è la geniale vendetta (servita con fredda lucidità ed astuzia) di un ragazzo ferito dal comportamento fedifrago della compagna. E’ proprio vero, la vendetta è un piatto che va servito freddo!

La giovane, non solo ha tradito meschinamente il fidanzato, ma lo ha fatto con il migliore amico di lui!
Impossibile resistere all’ira funesta generata da un tale affronto…

Così lui, il piano se l’è studiato nei minimi dettagli, al fine di lasciare nella vita di lei un segno incancellabile, come il dolore che lei stessa aveva gratuitamente inflitto al suo compagno.
Una vendetta studiata minuziosamente che, come potete notare dalla foto annessa all’articolo, è riuscita molto bene.
Ryan realizza il suo capolavoro e lei si ritrova con un enorme cacca di cane tatuata lungo tutta la schiena!
Lei era del tutto ignara di ciò che il suo compagno le stesse tatuando, perché era sotto l’effetto dell’alcool, oltre al fatto che il tatuaggio era sulla schiena.

Inizialmente i due si erano accordati per un tatuaggio che raffigurasse una scena delle Cronache di Narnia…ma non è andata così: la giovane Rossie, non appena si è alzata dal lettino per ammirare il disegno, si è accorta della triste realtà.

Lei si è immediatamente appoggiata ad un avvocato chiedendo un risarcimento danni pari a 100mila dollari….che probabilmente non vedrà mai, visto che mentre era ubriaca ha pensato bene di firmare un foglio scritto dal ragazzo: ‘Il soggetto del tatuaggio, è a completa discrezione del tatuatore’.
Queste parole lasciano chiaramente intendere quale fosse il piano di Ryan….geniale!

martedì 19 febbraio 2013

L'incredibile gatto a due facce

Si chiamano Frank e Louie ma sono un unico gatto. Il loro, infatti, è un caso davvero raro: non vi è stata una completa separazione di due embrioni nel grembo della mamma e quindi il risultato è che il cranio facciale è stato duplicato. Questa particolarità si chiama Disprosopus ma non ha impedito alla padrona di questo micio di volergli tutto il bene del mondo e di riempirlo di coccole!

martedì 12 febbraio 2013

Gatto agli arresti domiciliari - Ha aggredito i vicini di casa

http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/esteri/terrorcat/terrorcat/este_30100101_01150.jpgConnecticut, Lewis, 5 anni, ha attaccato con morsi e graffi
La padrona: "Lo trattano male, si difende". Le vittime: "E' pazzo"

FAIRFIELD (Connecticut) - Sottoposto a misure restrittive come un criminale, solo che ha quattro zampe e quando è di buon umore può fare le fusa. Il gatto Lewis, cinque anni, pelo lungo bianco e nero, è diventato un pericolo pubblico, quando a Fairfield, una tranquilla piccola città della provincia americana, ha aggredito almeno sei persone e teso un agguato in piena regola a una venditrice a domicilio. E' la prima volta che una simile ordinanza viene emessa nei confronti di un gatto.

A Fairfield le gesta di Lewis sono diventate il mito della cittadina, tanto che ormai è chiamato "il terrore di Sunset Circle" il quartiere delle sue malefatte. "Sembra il personaggio dei fumetti, Felix il gatto - dice una delle vittime del felino, accreditato anche di un'anomalia anatomica - ha sei dita con artigli lunghissimi che usa come armi letali". Quel che colpisce in Lewis è però l'astuzia con cui ha preparato le sue sortite, da vero genio del male, visto che ha messo tutte le sue vittime con le spalle al muro in un cul de sac. "Ti arriva alle spalle, si attacca alle gambe e graffia e morde - riferisce un'altra vittima - quando ho cercato di cacciarlo è saltato come una molla, attaccandosi all'altra gamba" 
 

Vive con un ragno nell'orecchio per un mese

http://digilander.iol.it/multipippo/Ragno2.JPGCurioso problema per una donna svedese Vive con un ragno nell'orecchio per un mese La donna ha scacciato l'aracnide dal letto. Poi problemi all'udito e, 27 giorni dopo, ha trovato l'ospite dopo una pulizia del padiglione.

STOCCOLMA - Vivere per un mese con un ragno ospite di un orecchio. È successo a una donna svedese, secondo quanto riporta il quotidiano popolare «Expressen». L'aracnide, di colore nero, «grosso come l'unghia di un pollice» aveva approfittato del sonno della sua ospite per trovarvi riparo. La durata del periodo in cui la bestiola ha convissuto con la signora scandinava è stata ricostruita in base ai ricordi della donna. Che una sera di novembre, circa un mese prima della scoperta dell'intruso, aveva visto e cacciato il ragno dal suo letto. Poco dopo quella sera la svedese aveva accusato un abbassamento dell'udito - scrive il quotidiano - e aveva ritenuto che la causa potesse essere un tappo di cerume. Non era però intervenuta. Poi, una sera, ha sentito «come il rumore di un raspare» nell'orecchio in questione. È andata in farmacia e ha acquistato un prodotto liquido per la pulizia del canale uditivo. È stato durante il primo trattamento che il ragno, bagnato ma vivo, è saltato fuori dal suo nascondiglio e si è messo in fuga. Chissà che non tenti di ritornare nell'alloggio che l'ha salvato dai rigori del clima nordico.
 

venerdì 8 febbraio 2013

In Australia il tribunale assolve una capra. Ahahahah!! assurdo ma vero.

In Australia il tribunale ha assolto una capra che era stata accusata di avere mangiato dei fiori in un museo. Proprio così, una capra. Una notizia che probabilmente non ha pari in Australia stessa e anche in tutto il mondo. È la prima volta che la giustizia australiana si pronuncia su una capra e nel resto del mondo non si hanno notizie simili. La capra dovrà ringraziare il suo avvocato che l’ha fatta scagionare.

Vediamo i fatti.

La polizia aveva fermato appunto una capra il 22 Agosto a Sydney mentre stava mangiando dei fiori fuori del Museo di arte contemporanea. La capra si chiama Gary e appartiene a Jim Dezarnaul, un noto molto comico in Australia con il nome Jimbo Bazoobi. L’uomo è stato multato
Il giudice Carolyn Barkell fatto cadere la multa per l’uomo spiegando che non c’erano prove del fatto che avesse portato la capra nel giardino con l’intenzione di farla mangiare. La multa non può essere quindi applicata. L’animale è stato quindi l’imputato con l’avvocato Paul McGirr che ha affermato che la polizia aveva sbagliato nel fare la multa. Infatti, secondo l’avvocato il soggetto da multare era la capra e non l’uomo. È stata la capra a mangiare i fiori e non il suo proprietario. La capra Gary e quindi la colpevole, ma non ha rilasciato nessuna dichiarazione.



 

martedì 5 febbraio 2013

Caduto dal balcone in vacanza torna a casa con un pezzo di cranio in valigia

Incredibile da vero. C’è dell’assurdo nella storia accaduta realmente a Lee Charie, trentaduenne britannico. Mentre stava trascorrendo una vacanza in Thailandia, l’uomo è caduto da un balcone (altezza 7 metri e mezzo). Al suo risveglio in ospedale, l’uomo non ricordava nulla di quanto incredibilmente accadutogli. I medici gli hanno spiegato che il volo occorsogli ha costretto loro ad asportare un pezzo di calotta cranica per diminuire la pressione sul cervello.
Rimettere la testa a posto
Dopo un mese e mezzo trascorso in ospedale, l’uomo ha fatto rientro in Gran Bretagna con lo strano ‘souvenir’ in valigia: la parte mancante del suo teschio, ben conservata in un involucro di polistirolo.
Ora la sua speranza è che in patria i chirurgi siano in grado di ricostruirla.
Alcune foto di Lee, dimostrano chiaramente che gli manca una parte di cervello.
Ancora oggi l’uomo è ricoverato, poiché sottoposto quotidianamente a fisioterapia, esami medici, nonché alla terapia del dolore. Intanto, i chirurghi sono all’opera per provare ad elaborare un modo per ricostruire la sua calotta cranica. L’idea sarebbe quella di utilizzare l’osso in modo da realizzare uno ‘stampo’ in titanio della parte mancante, riuscendo così a completare la parte mancante del malcapitato Lee
 Fonte: Aciclico 

domenica 3 febbraio 2013

Ha la febbre, mette la bimba in freezer

OTTAWA - La bambina di 10 mesi della sua fidanzata ha la febbre. Lui non riesce a farla abbassare e non trova di meglio che mettere la piccola nel congelatore  
Derrick Hardy, 21 anni, ora deve rispondere di maltrattamenti su minore e negligenza, la piccola per fortuna è stata salvata dalla madre che, come riporta l'ente radiotelevisivo canadese, l'ha trovata in maglietta tra i cubetti di ghiaccio e gli hamburger congelati.
NON COLPEVOLE - Hardy si è difeso dicendo che comunque aveva lasciato aperto lo sportello del freezer, ma la mamma della piccola ha riferito di averlo trovato chiuso. L'uomo, che ha ammesso di non avere pratica di infanti ammalati, in tribunale si è dichiarato non colpevole e ha riferito che la piccola è rimasta nel congelatore solo per una quarantina di secondi e l'ha messa solo dopo averle appoggiato una pezza bagnata sul viso per far scendere la temperatura, ma senza ottenere risultati. Poi l'ha portata fuori casa di notte all'aria aperta, ha pensato anche di farle fare un bagno fredda, ma ha rinunciato per timore che potesse affogare. Alla fine ha trovato la soluzione più brillante: il congelatore. Un medico ha detto che la madre ha trovato la piccola «piangente, singhiozzante e terrorizzata». La bambina è stata subito portata in ospedale dove è rimasta alcuni giorni per curare le bruciature di primo e secondo grado causate dal ghiaccio sulla pelle delicata. La piccola è stata poi affidta alla nonna materna. 

Jelena, la bambina calamita

Jelena Momcilov, 10 anni, è un piccola bambina Serba con una stranissima capacità. Le sue mani sono in grado di attrarre gli oggetti metallici. I medici non si spiegano come possa essere possibile che le sue mani siano magnetiche. La bambina proveniente dal villaggio Serbo di Zeljusa, ha scoperto le sue capacità 5 anni fa. I suoi familiari sono convinti che la piccola Jelena abbia una sorta di potere bio-magnetico.

Si infila un cetriolo nel sedere per ammazzarsi come i samurai

A Hong Kong un uomo ha tentato di suicidarsi infilandosi un grosso cetriolo nel sedere. L’harakiri era il metodo utilizzato per il suicidio dai samurai giapponesi, che utilizzavano però la spada per togliersi la vita anziché una verdura. L'anziano è stato trovato dalla figlia in un lago di sangue ed è stato subito accompagnato in ospedale: secondo i medici che lo hanno visitato lo strappo del tessuto anale non era così grave da mettere a repentaglio la vita dell’aspirante suicida.

Finge la propria morte per riuscire a disdire il contratto telefonico..ahahahahah!! assurdo!!

 bara-iphone
Le promozioni telefoniche, specie quelle che danno in dotazione un cellulare di ultima generazione all’utente, hanno spesso un lato negativo: impegnano chi le sottoscrive per un tempo piuttosto lungo. Mesi e mesi che possono diventare esasperanti se le cose non funzionano nel migliore dei modi, perché può essere molto difficile disdire il contratto.
Ne sa qualcosa l’americano Corey Taylor che era un abbonato deluso da Verizon Wireless, con il quale aveva problemi di segnale e malfunzionamenti del telefono che gli era stato dato in dotazione. Ma disdire il contratto sembrava difficile: quando ha scoperto che avrebbe dovuto pagare 175$ per essere finalmente “libero” ha deciso di ricorrere ad un’altra strada: fingere la propria morte.
Ha fatto spedire ad un amico un finto certificato di morte, e pensava di essersela cavata, ma all’operatore telefonico è bastato poco per scoprire la simulazione.
“Alla fine ho dovuto pagare, ma sono sicuro di avere mandato un messaggio chiaro di quanto la gente detesti essere vincolata ad un telefono che non funziona”, racconta Taylor.
Phil Doriot, consulente di marketing, aggiunge: “Tentativi così disperati mostrano che gli operatori telefonici hanno fallito nell’accontentare le esigenze del mercato. 
Fonte: Le news più strane

 
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