martedì 19 marzo 2013
mercoledì 13 marzo 2013
Due storie assurde, una sola protagonista, la velocità.. ahhahah!! da leggere
2) "Vola" a 347 km/h: punita TwingoSe in Germania c'è chi va troppo piano, in Italia c'è addirittura chi vola. Una Renault Twingo è stata fotografata dall'autovelox mentre a Roma percorreva il Grande raccordo anulare a 375 chilometri all'ora. Quando F. C., un professionista romano di 37 anni, si è visto recapitare la multa - con tanto di foto - non creeva ai suoi occhi: 320 euro più ritiro della patente. Come era possibile che aveva volata senza esserne accorto? Probabilmente l'occhio elettronico, al passaggio dell'utilitaria, deve aver avuto qualche problema. Ora lo sfortunato automobilista sarà costretto ad attendere l'esito del suo ricorso in Prefettura. Un giorno, comunque, potrà raccontare ai suoi nipotini accanto al fuoco, di aver volato sul Grande raccordo anulare.
Assurdo ma vero - Detenuto evade dal carcere spedendosi in un pacco postale
La prigione di Willich (dal sito www.jva-willich1.nrw.de)
Il detenuto infatti si è infilato in un grosso pacco con tanto di mittente e destinatario. Lo scatolone è stato caricato insieme al resto della corrispondenza su un autocarro e così Ysar Bayrak, un trentasettenne spacciatore di droga che doveva scontare ancora tre anni, ha lasciato il complesso situato nel land del Nordreno-Westfalia.
LA FUGA - Il quotidiano tedesco «Bild» riferisce che dopo aver percorso un buon tratto di autostrada il conducente si è accorto dallo specchietto retrovisore che il telone di fondo dell'automezzo svolazzava liberamente. Ha accostato per fissarlo e si è accorto che sul pianale di carico c'era un grosso pacco di cartone aperto e vuoto. Avvertita immediatamente per telefono, la direzione del carcere ha fatto l'appello e ha scoperto che Bayrak era diventato uccel di bosco. La fuga del detenuto è stata favorita dal fatto che nel carcere di Willich, una struttura costruita oltre un secolo fa, manca l'abituale detector a raggi infrarossi, in grado di segnalare anche i battiti cardiaci di persone nascoste nei carichi in uscita. Con un certo spirito di rassegnazione la direttrice dell'istituto di pena, Beate Peters, ha spiegato che si sta indagando se il fuggiasco sia stato aiutato da alcuni complici, anche se ha dovuto ammettere che «i detenuti non sono purtroppo molto loquaci».
Fonte: Corriere della sera
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