La scelta di “cosa fare del
proprio corpo dopo la morte” è una cosa a cui probabilmente in pochi pensano
volentieri. Per la nostra cultura, per molti versi è la strada è già segnata,
dando per scontato la sepoltura.
In Giappone, ultimamente, sta
prendendo molto piede l’essere trasformati in fertilizzante: si stanno in
particolare diffondendo i cimiteri-foreste. L’idea è semplice: anziché avere
una lapide, viene piantato un albero, che viene fertilizzato con le ceneri del
defunto.
Oltre ad avere molte implicazioni
simboliche (la morte che crea la vita), le foreste cimitero risolvono problemi
strettamente pratici e logistici legati agli spazi che nel paese sono spesso
limitati: anche per questo motivo, la maggior parte delle persone sceglie la
cremazione piuttosto che la sepoltura. Ma i costi per mantenere gli spazi sono
elevati. Le foreste-cimitero prevedono anche piani di “utilizzo comune” delle
ceneri di più defunti, ed in ogni caso viene creato uno spazio verde, anziché
abbattuto per fare spazio ad un cimitero di cemento.
Ovviamente, c’è chi non è entusiasta dell’idea: dopo una vita passata in
grandi città premuti in mezzo alle folle, qualcuno ci tiene che almeno dopo la
morte possa avere un suo spazio esclusivamente personale.